MASI E IL CARTONE Paolo Masi nasce a Firenze nel 1933. Fin dagli anni 50 partecipa ad una nuova sperimentazione che successivamente avrà come fulcro il cartone. E’ lui stesso che racconta quando per caso trova per terra un cartone su cui era passata una automobile. La traccia lasciata sarà l’inizio della ricerca di Masi fin da allora. Costruirà quindi insieme ad altri una frattura profonda con il passato, via il formalismo, via l’accademismo con una attività articolata e diversificata sul piano tecnico-linguistico. Non che prima non fosse stato un artista articolato verso il nuovo, verso l’uso di tutto quello che trovava, ma il cartone fu un colpo di genio. Era facile da trovare, non costava nulla e poteva essere manipolato in mille modi, con tagli, buchi, strappi e colore. La sua intensa attività lo porterà a partecipare alla biennale di Venezia nel 1978 e alla 11esima quadriennale romana nel 1986. Parteciperà anche a varie mostre fuori e in Italia, dove comporrà l’ultimo gesto sul suo cartone mettendolo dentro una teca di plexiglass (2000). Il suo sarà un gesto articolato con la bomboletta spray con il fine di creare sollecitazioni cino-cromatiche (cino da cinetica) di luci e ombre. Le sue creazioni singole o in trittici di vari elementi sono oggi presenti in tutto il mondo, e si stanno piano piano rivalutando anche le sue opere più piccole (30 x 30 Cm). Francesco Panerai